Che cos’è lo zen ?

zen

La parola zen significa meditazione silenziosa (zen in giapponese, chan in cinese e dhyana in sanscrito).
Definisce una delle principali scuole del Buddhismo Mahayana del Giappone (Scuola zen Soto) che privilegia la pratica della meditazione seduta la quale risale all’esperienza del Buddha Shakyamuni che, duemila e cinquecento anni fa, realizzò il risveglio.
Tale pratica contiene l’essenza del suo insegnamento, il cui messaggio ha una portata universale.
La pratica consiste essenzialmente nel “solo sedersi”, “semplicemente seduti” di fronte al muro, e questo è chiamato zazen o shikantaza. Non è basata su dogmi né su ideologie. La semplice conoscenza dei testi non è sufficiente per la comprensione dello zen.

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La postura di zazen

IMG_3916Sedetevi sullo zafu (cuscino) e incrociate le gambe. Nella posizione del loto, posate il piede destro sulla coscia sinistra e portate il piede sinistro sulla coscia destra. Nella posizione del mezzo loto, posate il piede destro sulla coscia sinistra e alternate. Il peso del corpo si distribuisce su tre punti: le ginocchia, che premono il suolo e il perineo che preme lo zafu. La colonna vertebrale è ben diritta e verticale. Si tira bene la schiena, le spalle sono ben distese. Il mento rientrato, la nuca è ben diritta e protesa. Spingete la sommità del capo verso il cielo. La bocca è chiusa e la lingua a contatto con il palato alla radice dei due incisivi, cosa che permette di pacificare il chiacchierio interiore. Gli occhi, semichiusi, guardano a un metro davanti a sé verso il suolo senza fissare niente in particolare.

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Maestro Roland Yuno Rech

rolandNato nel 1944, si è diplomato all'Institut des Sciences Politiques di Parigi e ottenne il DESS di Psychologie Clinique dell'Università Parigi VII. Al termine di un viaggio intorno al mondo, scopre la pratica dello zen in un tempio di Tokyo e decide di rientrare in Francia per seguire l'insegnamento del Maestro Deshimaru di cui fu discepolo dal 1972 al 1982 (morte del Maestro Deshimaru). Seguendo il suo consiglio, aveva ripreso l'attività di dirigente nell'industria, occasione per lui di sperimentare la pratica dello zen nella vita quotidiana, economica e sociale. Alla morte del proprio Maestro nel 1982, si consacra principalmente alla pratica e all'insegnamento dello zen in seno all'Associazione Zen Internazionale di cui fu presidente fino al 1994.

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