Progetto « Sangha in transizione »

di Thierry Hoyois

« Iniziative in transizione », di cosa si tratta ?

transition network

Si tratta di una risposta a quello che viene chiamato il picco del petrolio(1), alle crisi economiche a ripetizione, ai problemi del riscaldamento climatico. Come reagire a questi shock nel modo più « soft », più resiliente(2) possibile? Sempre più persone sentono che qualcosa non va nel nostro stile di vita, che le cose rischiano di aggravarsi, che lo stile di vita che abbiamo è causa dei problemi citati più sopra. Sì, anche se ci sono voluti degli anni, gli scienziati hanno finito col dichiarare che la causa del riscaldamento climatico è l’attività umana.

All’inizio, si forma un piccolo gruppo nella città di Totnes (Inghilterra del Sud) attorno a un insegnante di permacultura(3), Rob Hopkins, per trovare idee locali per prepararsi ai futuri scock e vivere più in armonia con il nostro ambiente. Di fronte al successo dell’iniziativa, che sarà denominata “Totnes in transizione”, Rob Hopkins scrive un manuale che potrà servire agli altri quartieri, paesi, città che si stanno ispirando alla loro azione.

Le iniziative in transizione presentano un modello originale: un processo locale positivo, collettivo e soprattutto aperto a tutti per passare all’azione e costruire senza aspettare il mondo che desideriamo.
Attualmente, ci sono circa 900 iniziative ufficiali recensite in “ambito transizione”, circa un migliaio in preparazione. E non è necessario essere riconosciuti in ambito ufficiale per ispirarsi alle iniziative in corso.

« Transizione interiore »

Una corrente specifica si sta sviluppando in seno ad alcune iniziative in transizione, associando al movimento alcuni elementi di ecopsicologia e di ecologia profonda. Non sono più la paura o l’etica sociale ad essere all’origine dell’azione, ma quella che chiamano “eco-coscienza”, il centro dell’essere umano, la sua natura profonda. Noi la chiamiamo natura di buddha.

ABZE, Sangha in transizione

TransitionNetworkInitiatives

Il modello delle iniziative in transizione può essere applicato a qualunque comunità. Si tratta in generale di comunità territoriali (quartiere, paese, città, valle, isola), ma nulla impedisce di provare con la nostra comunità particolare: il Sangha.

La nostra particolarità è molteplice :

  • all’origine della nostra azione c’è zazen, i nostri voti di bodhisattva ;
  • siamo radunati in piccole comunità che non vivono 24 ore su 24 sotto lo stesso tetto ma si riuniscono molto spesso, e nei dojo, in uno spazio che è esclusivamente riservato alla nostra pratica;
  • ci riuniamo durante i weekend, nelle sesshin, nei campi durante i quali formiamo una vera comunità con uno stile di vita particolare : samu, pratica dei kai ;
  • per il resto del tempo, siamo nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro e desideriamo anche continuare la nostra pratica di bodhisattva.

Questo progetto propone di immaginare insieme quali iniziative, quali azioni, quali impegni possono essere proposti per vivere in un modo più rispettoso del nostro ambiente, per preparare la discesa energetica lì dove siamo: in sesshin, al dojo. E oltre a questo, forti delle idee che raccoglieremo, potremo fare in modo che nei luoghi in cui viviamo delle iniziative prendano forma: in famiglia, al lavoro, nelle nostre città o paesi.

Cosa faremo ?

Trovare un piccolo gruppo di persone molto motivate a partecipare a questo progetto. Poi, redigere a partire dai manuali esistenti, un modello adattato alla nostra pratica Zen. Approfitteremo delle giornate, delle sesshin (prima dell’inizio o durante un riposo), dei campi per riunirci e far conoscere il progetto, oppure per fare il punto tra di noi sull’avanzamento. Possiamo organizzare degli atelier nei nostri dojo, oppure organizzare dei weekend di pratica che includono atelier sull’argomento. L’importante è incontrarci, preferibilmente di persona, se no attraverso i mezzi informatici (come ad esempio il forum) per condividere ciò che già facciamo bene in questo ambito e che potrebbe ispirare altri; o su ciò che potremmo migliorare, nel dojo o a titolo individuale: l’alimentazione, l’abbigliamento, il risparmio energetico, il riciclaggio, la gestione dell’acqua, dei rifiuti, la realizzazione di orti collettivi, gli spazi di gratuità, … La lista non conosce fine.

Come era stato annunciato in seguito all’atelier sull’ecologia profonda al campo estivo di Maredsous, contiamo di utilizzare il forum, ma anche il sito, per pubblicare la lista delle idee, delle azioni proposte, anche sotto forma di una “google map” che mostri i luoghi in cui le iniziative prendono vita.

Tappe del progetto:

  • Informazione sull’avvio del progetto: articolo nella Newsletter ABZE di questo inverno, e-mail ai dojo dell’ABZE;
  • Costituzione di un nocciolo: un team di progetto (molto) motivato;
  • Attivazione del forum o di altro strumento di dialogo intorno al progetto;
  • Redazione e pubblicazione del manuale “Sangha in Transizione”;
  • Primi atelier;
  • Articoli sul sito web ABZE e inserimento di una Google Map.

Contatto : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Note

  1. (definizione Wikipedia) L’espressione ‘picco del petrolio’ (o Peak Oil in inglese) indica il momento in cui la produzione mondiale di petrolio raggiunge il limite massimo prima di cominciare a decrescere a causa dell’esaurimento delle riserve sfruttabili di petrolio.
  2. Il termine resilienza designa in modo generale la capacità di un organismo, di un gruppo o di una struttura di adattarsi ad un ambiente in cambiamento, di recuperare un funzionamento o uno sviluppo normale dopo aver subito una perturbazione.
  3. La permacultura consiste nel lavorare con la natura e non contro la natura. Essa segue un’etica di base e dà dei principi che permettono un’integrazione armoniosa delle attività umane in seno agli ecosistemi.

Tags: Thierry Horyu Hoyois

Stampa Email